martedì 29 gennaio 2013

Lettera aperta al sindaco di Milano

Illustre signor sindaco,

noi, associazioni delle comunità rom e sinte di Milano rileviamo con rammarico che per il secondo anno consecutivo nella ricorrenza della Giornata della memoria la nuova amministrazione dimentica lo sterminio di Rom e Sinti nei campi di concentramento.
Noi sappiamo bene, e da sempre, che gli “zingari” non piacciono.
Non piacevano ai nazisti che li hanno accomunati agli ebrei nello sterminio su base razziale.

Non piacevano ai fascisti che li rinchiudevano in campi di concentramento organizzati ad hoc per inviarli poi ad Auschwitz.

E continuano a non piacere, anche se servono: ai genitori per spaventare i bambini capricciosi, alla peggiore politica per alimentare il consenso con la paura del più diverso dei diversi, mentre il resto della politica li guarda come minimo con fastidio. Chi si occupa di zingari, perde voti.

Così le amministrazioni che si sono succedute alla guida di Milano negli ultimi 15 anni hanno avvelenato la coscienza collettiva con campagne di odio, di discriminazione e di vera persecuzione.

Nel frattempo cambiano molte cose, ma per gli “zingari” non cambia nulla.

Purtroppo, e lo diciamo con tristezza, sembra che anche alla nuova amministrazione comunale gli “zingari” non piacciano. Per la seconda volta nelle iniziative promosse in occasione della Giornata della memoria non si è voluto ricordare lo sterminio degli “zingari”, ariani decaduti che dovevano prima essere sterilizzati, poi, meglio, sterminati per non contaminare la purezza della razza. Anche per loro era prevista esplicitamente da Hitler la “soluzione finale”.

Mentre il Presidente della Repubblica invita al Quirinale Rom e Sinti, mentre la televisione pubblica ricorda lo sterminio di Rom e Sinti, mentre in altre città, grandi e piccole, da Mantova a Roma, si commemora la tragedia collettiva di un popolo, il Comune di Milano, promuoventi la delegata del sindaco alle pari opportunità e l’assessorato all’educazione e all’istruzione, organizza numerose e importanti iniziative per ricordare ed educare alla memoria senza ricordarsi dello sterminio di Rom e Sinti. Altrettanto penosa l’esclusione dalla manifestazione al Binario 21, come se su quei treni Rom e Sinti non fossero mai saliti.

La memoria monca di Milano che scorda gli “zingari”, e non riconosce loro il diritto di ricordare il loro sacrificio e di educare le giovani generazioni contro persecuzione e discriminazione, testimonia che per Rom e Sinti la discriminazione è ancora viva nella politica, nelle istituzioni, sul lavoro, nelle scuole, nella loro vita quotidiana.

Questo oltre a rammaricarci ci sorprende, perché la giunta comunale ha da poco approvato un progetto per Rom, Sinti e Caminanti che comporta un atteggiamento diverso, dialogante rispetto al passato nell’affrontare la “questione rom”.

Non vogliamo dare lezioni di storia, ricordando che nei campi dello sterminio con ebrei, oppositori politici, omosessuali, portatori di handicap, c’erano anche Rom Sinti di tutta Europa. Vogliamo fare solo una richiesta di semplice civiltà. Nei “campi” di Milano ci sono figli e nipoti di perseguitati e vittime dell’Olocausto zigano, il Porrajmos, passati per i campi di concentramento italiani. Proprio passando da questa esperienza - che costituisce una pagina bianca nei nostri libri di storia e nella memoria collettiva – non sono mancate le proposte per una dignitosa commemorazione delle vittime rom e sinte legando in un comune ricordo la comunità rom e sinta e la comunità cittadina.

Non si è voluto farlo. Perché?


Il Presidente Nazionale ANPI: “La vergognosa dichiarazione di ieri di Berlusconi è un sostegno e un incoraggiamento a Casa Pound”

[Posted by anpimilano on 28 gennaio 2013 in Comunicati]

“La dichiarazione di ieri di Berlusconi è così mostruosa che si potrebbe lasciarla perdere, anche per non assecondare la sua ricerca di pubblicità.
Ma un minimo di riflessione ci vuole, perché la frase non è sfuggita a caso, ha tutta l’aria di essere premeditata, cogliendo l’occasione della presenza di molta stampa nel luogo dove si inaugurava il Museo della Shoah; ma dietro, c’è comunque un mondo, un modo di pensare.
Si diceva una volta che Omero è sempre Omero anche quando sonnecchia.
Questa frase si adatta perfettamente al caso di Berlusconi che, anche quando dormicchia (come ha fatto ieri) durante la cerimonia, tuttavia è sempre lui, cioè – alla fine – uno che pensa davvero che Mussolini abbia “fatto bene” a prescindere dalle leggi raziali. E i 3000 morti prima ancora di prendere il potere? E i tantissimi anni di carcere irrogati dai Tribunali speciali agli antifascisti e il confino agli oppositori? E la guerra disastrosa e perduta? Chiaramente Berlusconi pensa che tutto questo non rappresenti nulla.
Il guaio è che, in questo campo, si va molto al di là della boutade, perché c’è chi ascolta con piacere e si sente appoggiato.
Sarà stato un bel giorno, ieri, per Casa Pound, per i fascisti del terzo millennio, per tutti coloro che sognano impossibili ritorni. Ed è questo il guaio maggiore: l’incoraggiamento e il sostegno, diretto o indiretto, che si dà ai neofascisti, ai nostalgici, ai (quasi) indifferenti. E questo è grave e pericoloso e va detto con forza, anche se Berlusconi sarà contento, comunque, di essere finito – come voleva – sui giornali”.

Carlo Smuraglia

Presidente Nazionale ANPI Roma, 28 gennaio 2013