lunedì 28 febbraio 2022

Sull'ultimatum di Giuseppe Sala al direttore Valery Gergiev

La richiesta del Sindaco di Milano Giuseppe Sala nei confronti di Valery Gergiev, direttore d'orchestra del Teatro alla Scala per la rappresentazione della recita "La dama di picche" di Tchaikovsky, perché si dichiari contro il proprio Paese, contro convinzioni che Gergiev potrebbe avere, del tutto legittime in uno Stato di diritto, è un atto grave ed inedito nella storia repubblicana del nostro Paese.

Il grave atto compiuto da Sala contraddice i principi su cui si fonda la Costituzione nata dalla Resistenza al nazifascismo, la quale nell'Articolo 21 sancisce che “tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.

Sala, anziché avventurarsi in prese di posizione che non favoriscono il dialogo, dovrebbe invece rivendicare a gran voce, essendo Sindaco della prima città Medaglia d'Oro della Resistenza, il rispetto dell'Articolo 11 della Costituzione stessa: “L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.

Articolo 11 che oggi sembra divenire carta straccia, nel momento in cui importanti esponenti politici sono intenzionati a inviare militari italiani ai confini con la Federazione Russa.

La risoluzione dei conflitti non avviene attraverso dichiarazioni che alimentano discriminazione e divisione in schieramenti. Queste ricordano, al contrario, i tempi bui della nostra Storia quando per lavorare in determinati ambiti si necessitava di una certa tessera...

Il Sindaco Sala ha sbagliato e condotto una campagna vergognosa degna di chi ha già messo l'elmetto, incamminandosi su una strada scorretta e pericolosa.

Esprimiamo solidarietà e vicinanza al direttore d'orchestra della Scala Valery Gergiev, così come agli altri artisti russi del cast, senza contare che Sala evidentemente non è solo feudale ma anche ignorante: naturalmente non conosce i secolari rapporti artistico-culturali intercorsi tra il nostro Paese e la Russia. 

La Casa Rossa Milano, 28 febbraio 2022

Nella foto: il direttore Valery Gergiev in occasione del concerto sinfonico da lui condotto il 5 maggio 2016 presso le antiche rovine della città siriana di Palmira, per commemorare le vittime della guerra siriana e per celebrare la liberazione della città dopo 10 mesi di duro assedio e saccheggio del sito archeologico da parte dei terroristi dell'ISIS.